Quanto sta accadendo in queste ore all’ospedale “Cardarelli” di Campobasso rappresenta una pagina nera nella gestione dell’emergenza sanitaria in Molise. Il Presidente Toma non può continuare a fingere che tutto vada bene di fronte a un reparto no Covid, nella fattispecie quello di Chirurgia, che rischia di essere focolaio di contagio per tutto l’ospedale.
È il caos, con il direttore generale Asrem Florenzano e il governatore Toma che continuano a fornire dati confusionari. Lo stesso primario di Chirurgia Cecere, intervistato dalla Rai, ha sconfessato i numeri divulgati dall’Asrem, che sta tentando di nascondere la polvere sotto il tappeto. Ma qui si sta scherzando con il fuoco e questo non possiamo più permetterlo: la seconda ondata ha falcidiato il Molise, con oltre 170 morti, contagi a dismisura e tracciamento dei contatti praticamente inesistente. Il nuovo ospedale Covid nell’ex hospice del Cardarelli richiederà ancora molti mesi prima di vedere la luce (dovevano essere 4 a settembre, secondo Toma) grazie alla ingiustificabile bocciatura della soluzione Vietri, voluta da quasi tutti i sindaci del Molise e votata dal Consiglio regionale a larga maggioranza. Una soluzione scartata invece da Toma e Florenzano, i quali hanno tanto decantato la separazione dei percorsi, che invece si è dimostrata un totale fallimento.Abbiamo l’indice Rt più alto d’Italia e Toma preferisce vantarsi di aver coniato l’espressione ‘giallo plus’, contento lui.
I reparti che gestiscono i malati di coronavirus, come accertato nei verbali del Nas di Campobasso, sono ampiamente sotto organico e il Molise l’ha scampata bella ancora una volta. Ciò non toglie che se la regione sarà dichiarata zona rossa nei prossimi giorni, il ‘merito’ sarà solo di Toma e Florenzano: i dati sono pochi e confusi, come testimoniato dai tanti cittadini e soprattutto dai sindaci. Da questi ultimi la Regione pretende controlli serrati e decisioni scomode, ma senza fare nulla che li metta in condizione di farlo. Poi c’è la questione del numero dei contagi nelle scuole, che è ignoto ai più, forse anche al governatore e al direttore generale e, dulcis in fundo, i pochi medici rimasti in servizio preferiscono scappare altrove viste le condizioni in cui sono costretti a operare negli ospedali del Molise.
Sto interessando personalmente il ministro della Salute Roberto Speranza affinché venga a controllare subito le condizioni in cui versa il Cardarelli, come del resto richiesto nelle scorse settimane anche dal sindaco Gravina.