Sul salario minimo orario
Uno stipendio minimo di 1.200 euro al mese, pari a 9 euro l’ora, per dare dignità alla retribuzione di chi lavora.
È questo l’obiettivo del salario minimo orario, proposta incardinata in Commissione Lavoro al Senato.
Uno stipendio minimo di 1.200 euro al mese, pari a 9 euro l’ora, per dare dignità alla retribuzione di chi lavora.
È questo l’obiettivo del salario minimo orario, proposta incardinata in Commissione Lavoro al Senato.
Qualsiasi persona che abbia gestito un’impresa, piccola o grande che sia, sa bene che il principale problema con cui fare i conti riguarda il costo del lavoro.
Oggi, Festa del Lavoro, voglio esprimere la mia sincera vicinanza a chi un lavoro non ce l’ha. Non ce l’ha perché non lo ha mai avuto o, peggio, perché lo ha perso, magari dopo tanti anni, e si è ritrovato a dover tirare la cinghia e reinventarsi quando sperava di andare incontro a una serena vecchiaia.
Lo strumento con il quale affrontare la povertà di petto e offrire un un’opportunità per rientrare nel mercato del lavoro e non un semplice sussidio è realtà.
L’emendamento del senatore Nannicini al DDL 1018 con il quale si puntava a ottenere una proroga di altri 12 mesi della mobilità in deroga per gli ex lavoratori Ittierre è stato respinto prima dalla Commissione programmazione economica-bilancio e successivamente in Senato.
Uno strumento per i quasi 5mila poveri totali del Molise, ma anche per quelle migliaia di “invisibili” che versano in stato di povertà relativa, con grandi difficoltà a vivere in maniera dignitosa e con prospettive non rosee per il futuro.
Giovani, imprenditori, famiglie. È a loro che abbiamo pensato quando, portando avanti il sogno di Gianroberto Casaleggio, abbiamo approvato il reddito di cittadinanza, una misura pensata per fare fronte a una catastrofica emergenza sociale ereditata dai partiti di destra e di sinistra.
Il cuore pulsante del Contratto di governo è realtà. In soli sette mesi, introduciamo il reddito e la pensione di cittadinanza per aiutare i disoccupati a trovare lavoro e i pensionati a combattere la povertà, cui si aggiunge “Quota 100”, provvedimento che archivia la legge Fornero e consente a tutti di andare in pensione in tempi sacrosanti.